Emanuel Gargano – Scartime
Scar, come abbreviazione di scarto, ma Scar in inglese significa anche cicatrice, che ci induce a immaginare una ferita aperta in superficie. Opere su cui interviene il “tempo” quale forza caotica e imprevedibile, ingovernabile che incide e altera la materia.
La sintesi massima del pensiero di Emanuel é stata perfettamente formulata da Antoine de Saint–Exupéry: “La perfezione si raggiunge non quando non c’è più niente da aggiungere, ma quando non vi è più niente da togliere“, fissata in una delle ultime pagine del catalogo pubblicato dalla Fondazione Guglielmo Giordano, che accompagnerà la sua imminente personale oltreoceano, nell’”esotica” New York (a partire dal 6 settembre al 711 di Greenwich Street presso l’Urban Zen Center Foundation by Donna Karan).
“Credo che nella storia sia buio, la storia va rischiarita dalla luce baluginante della memoria; per farlo ho quindi usato la luce artificiale, soffusa, per rivedermi al passato. Ho trascorso le gioie e i dolori di un tempo prossimo e remoto dove la luce era forse più intensa di adesso, o forse no. Ho acceso un interruttore sulle mie fortunate o disgraziate origini. Non so se ne avessi bisogno io o la mia meravigliosa terra”.
Emanuel Gargano